Legionella è un batterio presente negli ecosistemi acquatici naturali che se trova condizioni favorevoli alla propria sopravvivenza, è in grado di passare dagli ambienti naturali a quelli artificiali raggiungendo picchi di crescita a temperature comprese tra i 28 e i 50°C. Scopriamo quali strumenti di prevenzione e controllo abbiamo per contenere la proliferazione del batterio.
Legionella e impianti aeraulici
Legionella e impianti aeraulici
In un altro post avevamo già introdotto il tema della prevenzione e del controllo della Legionella nelle strutture turistico-recettive. Oggi ci soffermiamo sulla prevenzione della diffusione del germe in particolare negli impianti aeraulici, ma prima rivediamo in modo sintetico i punti principali sulla diffusione della legionellosi.
Legionella è un batterio presente negli ecosistemi acquatici naturali che se trova condizioni favorevoli alla propria sopravvivenza, è in grado di passare dagli ambienti naturali a quelli artificiali raggiungendo picchi di crescita a temperature comprese tra i 28 e i 50°C.
Le legionelle sono parassiti intracellulari naturali dei protozoi, ma sono in grado di sopravvivere associate ai biofilm che si sviluppano sulle superfici, preferibilmente porose, di ambienti acquatici naturali e artificiali.
Il biofilm può essere paragonato a una pellicola protettiva, che per le legionelle funge sia da protezione che da fonte di nutrimento. Inoltre, la presenza di biofilm rende meno efficaci anche i trattamenti delle acque con biocidi.
La manutenzione
La buona manutenzione degli impianti aeraulici nelle strutture turistico-recettive è un presupposto fondamentale per il rispetto dei requisiti di qualità dell’aria degli ambienti a disposizione della clientela, a tutela della salute e della sicurezza degli ospiti.
E’ di primaria importanza che gli operatori del settore abbiano un’idea molto chiara in merito a:
- un adeguato controllo igienico nelle operazioni di manutenzione
- la conoscenza delle tempistiche e delle modalità di intervento.
Per valutare lo stato di manutenzione dell’impianto si effettua un’espezione visiva e un’ispezione tecnica. Non è detto che debbano essere condotte insieme, possono essere condotte separatamente e il tempo che intercorre tra una e l’altra non è predeterminato, ma dipende dall’esito dell’ispezione visiva.
Nell’ambito di interventi di manutenzione programmati, l’ispezione visiva consente di valutare lo stato dei punti dell’impianto considerati critici.
Parlando di U.T.A. (unità di trattamento d’aria), nell’impianto devono essere oggetto di valutazione:
- lo stato di pulizia delle serrande di presa dell’aria esterna
- lo stato dei filtri (cosa dichiara il produttore a proposito della durata dei filtri?)
- la vasca di recupero dell’acqua di condensa. Come si presenta? Valutare in particolare l’assenza di biofilm
- lo stato del sifone di drenaggio
- lo stato di pulizia delle pareti
- lo stato delle batterie di scambio termico
- lo stato degli umidificatori: è presente del calcare o sono visibili tracce di incrostazioni sulle parti a contatto con l’acqua?
Procedura operativa per valutazione e gestione dei rischi
Come riporta la procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria (documento realizzato dal Sottogruppo Agenti Biologici del Comitato 9 della Commissione Consultiva Permanente per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro), all’ispezione visiva deve seguire la compilazione di un registro.
Tale registro deve essere dedicato a ogni impianto e deve essere compilato in occasione di ogni intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria. Nel documento citato è presente, inoltre, un modello di registro utilizzabile, oltre a un esempio di check list per la conduzione dell’ispezione visiva.
Nel prossimo post sulla legionella parleremo dell’ispezione tecnica e delle operazioni da compiere sull’impianto. Faremo sempre riferimento al documento della Commissione Consultiva Permanente per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro.
Classe 1980, tecnologa alimentare, consulente e formatrice per operatori del settore. Nel 2005 ha conseguito la laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano. È autrice di articoli, manuali tecnici e realizza corsi di formazione per operatori del settore alimentare.