La Sindrome Emolitico-Uremica (SEU) è una malattia acuta rara che rappresenta, tuttavia, la causa più importante di insufficienza renale acuta nell’età pediatrica, in particolare nei primi anni di vita. Scopri di più sulle cause e sulle strategie di prevenzione.
La SEU o sindrome emolitico-uremica
La SEU o sindrome emolitico-uremica
La Sindrome Emolitico-Uremica (SEU) è una malattia acuta rara che rappresenta, tuttavia, la causa più importante di insufficienza renale acuta nell’età pediatrica, in particolare nei primi anni di vita. La SEU è caratterizzata da anemia emolitica, trombocitopenia (basso numero di piastrine) e insufficienza renale acuta.
In questo articolo approfondiremo le cause della SEU legate al consumo di alimenti contaminati, identificheremo i cibi più a rischio, le fasce della popolazione più vulnerabili e le principali strategie di prevenzione.
Cause principali
La SEU è frequentemente associata a infezioni da Escherichia coli produttore di verocitotossine (VTEC o STEC), in particolare il ceppo O157:H7. Questo batterio produce tossine che, una volta assorbite dall’intestino, possono causare danni sistemici, specialmente ai reni.
Altri microrganismi come Shigella dysenteriae tipo 1 possono anche essere implicati nella SEU, sebbene siano meno comuni.
Alimenti più a rischio
Gli alimenti responsabili della trasmissione di VTEC sono quelli che possono venire a contatto con materiale fecale durante la produzione, il trasporto o la preparazione. Tra i principali cibi a rischio troviamo:
- Carne cruda o poco cotta, in particolare carne macinata (hamburger).
- Latte crudo e derivati non pastorizzati.
- Verdure crude (insalate, spinaci, germogli) contaminate da acqua infetta.
- Succhi di frutta non pastorizzati.
- Acqua contaminata, sia per consumo diretto sia per l’irrigazione di colture.
Fasce di popolazione più esposte
La SEU può colpire persone di tutte le età, ma alcune categorie risultano particolarmente vulnerabili:
- Bambini sotto i 5 anni: rappresentano la fascia più colpita, con un rischio più alto di sviluppare insufficienza renale.
- Anziani: la ridotta efficienza del sistema immunitario li rende più suscettibili alle infezioni alimentari.
- Individui immunocompromessi: per esempio, pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive o con patologie croniche.
Sintomi principali
I sintomi della SEU si manifestano generalmente pochi giorni dopo l’ingestione del cibo contaminato e includono:
- Diarrea, spesso ematica.
- Dolori addominali intensi.
- Febbre.
- Ridotta produzione di urina (oliguria).
- Pallore e stanchezza, dovuti all’anemia.
In molti casi, se non trattata tempestivamente, la SEU può evolvere verso complicanze gravi come danni renali irreversibili o insufficienza multiorgano.
Prevenzione
Per ridurre il rischio di SEU, è essenziale adottare rigorose pratiche igienico-sanitarie durante la manipolazione, preparazione e conservazione degli alimenti. Tra le principali strategie:
1. Cottura adeguata
Cuocere sempre la carne al cuore in modo accurato (raggiungere una temperatura interna minima di +75°C, considerata temperatura di sicurezza igienica-sanitaria). Gli hamburger e altri prodotti macinati sono particolarmente critici, in quanto i batteri possono trovarsi anche al centro del prodotto.
2. Evitare il consumo di latte crudo
Consumare solo latte pastorizzato e prodotti lattiero-caseari derivati. Guarda il video dedicato all’argomento sul canale YouTube.
3. Lavaggio accurato di frutta e verdura
Lavare accuratamente sotto acqua corrente tutte le verdure, soprattutto quelle consumate crude. Per maggiore sicurezza, si può utilizzare una soluzione disinfettante a base di cloro, specifica per alimenti (attenersi scrupolosamente alle indicazioni d’uso riportate in etichetta dal produttore in relazione alla concentrazione di impiego e al tempo di contatto).
4. Igiene personale
Lavarsi le mani con acqua e sapone prima di manipolare alimenti e dopo essere stati in bagno.
5. Evitare contaminazioni crociate
Separare sempre alimenti crudi e cotti, utilizzando utensili e superfici diverse.
Cura
Il trattamento della SEU è principalmente di supporto. Nei casi più gravi può essere necessario:
- Dialisi per gestire l’insufficienza renale.
- Trasfusioni di sangue o di piastrine per correggere l’anemia e la trombocitopenia.
- Idratazione intensiva per mantenere la funzione renale.
È fondamentale una diagnosi precoce per migliorare la prognosi. Bambini e anziani affetti devono essere trattati in centri specializzati.
Fonti e approfondimenti
- Linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità sulle infezioni da VTEC.
- CDC (Centers for Disease Control and Prevention), Food Safety Guidelines.
- EFSA (European Food Safety Authority), valutazioni di rischio su alimenti e infezioni alimentari.
Conclusioni
La SEU è una condizione che richiede massima attenzione, soprattutto da parte degli operatori del settore alimentare e consulenti nel gestire correttamente la produzione alimentare. La prevenzione è l’arma più efficace: una corretta manipolazione degli alimenti e un’adeguata informazione sui rischi possono fare la differenza nel contenere la diffusione di questa grave patologia.
Classe 1980, tecnologa alimentare, consulente e formatrice per operatori del settore. Nel 2005 ha conseguito la laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano. È autrice di articoli, manuali tecnici e realizza corsi di formazione per operatori del settore alimentare.