Cosa accade quando l’OSA si accorge di aver immesso sul mercato un prodotto non conforme? Vediamolo insieme in questo articolo.
Richiamo per allergeni non dichiarati
Richiamo per allergeni non dichiarati
È di ieri 27 novembre 2024 l’ultimo richiamo pubblicato sul sito del Ministero della Salute relativo a “Possibile presenza dell’allergene latte non dichiarata in etichetta” relativo a del cioccolato amarena e mandorle a marchio Vialetto. Il produttore avverte i consumatori allergici al latte e ai suoi derivati di non consumare il prodotto e di riportarlo al punto di acquisto. Fornisce, inoltre, un numero verde al quale rivolgersi per avere maggiori informazioni.
Questo appena citato non è certo un caso isolato, basta scorrere la pagina dedicata per rendersi conto che accade con una certa frequenza. Pochi giorni fa, ad esempio, in occasione di un’altra allerta sanitaria relativa a un prodotto dolciario (torta – varietà cioccolato e lampone) Il produttore ha avviato le procedure di richiamo al mercato per assenza dell’indicazione dell’allergene “uova” in etichetta.
In un altro post abbiamo introdotto il concetto della rintracciabilità, l’allerta sanitaria e le procedure di ritiro e richiamo. Facciamo comunque un piccolo ripasso.
Quando in ambito di autocontrollo l’OSA riscontra un problema che può costiuire un pericolo per la salute del consumatore, informa l’autorità territorialmente competente e avvia le procedure di ritiro/richiamo dal mercato.
Ritiro e richiamo dal mercato
Il ritiro si attua quando:
- l’alimento non è conforme ai requisiti di sicurezza e non si trova più sotto il controllo dell’OSA (Operatore del Settore Alimentare) ma non è ancora arrivato al consumatore finale (ad esempio: il prodotto non conforme si trova nei magazzini dell’intermediario che si occuperebbe della distribuzione ai consumatori finali).
Il richiamo, come nei casi citati sopra, si attua quando il prodotto non conforme ha già raggiunto il consumatore finale e l’OSA ha l’obbligo di attuare tutte le azioni necessarie per gestire questa fase delicata, informando i consumatori con degli avvisi nel punto vendita, con dei chiarimenti attraverso i canali social aziendali e/o il sito web.
Com’è possibile che un OSA immetta in commercio un prodotto che non riporta in etichetta gli allergeni?
Provo a ipotizzare delle motivazioni, senza avere la pretesa di rispondere in modo esaustivo a questa domanda:
- potrebbe essere stato un errore materiale vero e proprio: l’etichetta del prodotto è predisposta in modo incompleto e comunque destinata ad essere stampata, o magari è approvata per errore senza tutti i controlli previsti dai responsabili aziendali.
- Potrebbe emergere in occasione di controlli interni in autocontrollo che, in realtà, alcune materie prime del fornitore contenevano l’allergene anche se vendute come priva di quell’allergene.
- Potrebbe verificarsi una contaminazione in linea di produzione per procedure di pulizia inadeguate.
Ad ogni modo, sono situazioni rischiose che l’OSA dovrebbe cercare di scongiurare in ogni modo. Ad oggi, in realtà, come abbiamo visto non è poi purtroppo così raro che succeda un incidente come questo.
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Classe 1980, tecnologa alimentare, consulente e formatrice per operatori del settore. Nel 2005 ha conseguito la laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano. È autrice di articoli, manuali tecnici e realizza corsi di formazione per operatori del settore alimentare.